Giro dell’Appennino 2020, le voci dalla partenza (Albasini, Nibali, Petilli, Raggio, Totò)
Scalzato dalla collocazione primaverile a causa dell’epidemia di Coronavirus, è scattato questa mattina da Pasturana il Giro dell’Appennino 2020. L’ottantunesima edizione della storica corsa organizzata dall’Unione Sportiva Pontedecimo è anche la penultima prova della Ciclismo Cup 2020, oltre a essere un viatico decisivo per i corridori italiani in vista dei Mondiali di Imola 2020 e per il Giro d’Italia, che scatterà tra due settimane esatte. Un appuntamento dunque molto sentito per diverse ragioni da parte dei corridori al via, in cerca di risultati, conferme e fiducia.
Di seguito vi riportiamo alcune voci di alcuni dei corridori presenti al via:
Michael Albasini (Mitchelton – Scott): “La corsa è abbastanza impegnativa, con una salita abbastanza lunga, dove gli scalatori puri dovranno cercare di fare la differenza. Abbiamo Tsgabu Grmay, uno scalatore che può far bene e proveremo con lui”.
Sergei Chernetskii (Gazprom – Rusvelo): “La corsa di oggi è molto dura, sarà molto difficile fare la differenza. Dopo le salite c’è molta pianura prima del traguardo. Proveremo a dare tutto: la mia condizione è buona e la squadra sarà tutta per me.”
Vincenzo Nibali (Nazionale Italiana): “Una gara per testarsi: vediamo cosa accadrà e come gestire la gara. Si prevede una fuga da lontano, vediamo poi nel prosieguo della corsa con la salita della Bocchetta e i Giovi sul finale. Sono tanti che non facevo l’Appennino e ho un bel ricordo. Come Nazionale proveremo a far bene, ci teniamo”.
Simone Petilli (Circus – Wanty Gobert): “L’Appennino è una corsa che ho fatto sempre bene in passato. Quest’anno non arrivo nelle migliori condizioni perché purtroppo in questa stagione strana non sono riuscito a trovare la condizione giusta. Ci proviamo, la speranza è l’ultima a morire. Il punto decisivo credo sarà la Bocchetta, soprattutto quest’anno con la Nazionale che avrà una grande squadra: cercheranno di fare corsa dura e cercherò di dare il massimo”.
Luca Raggio (D’Amico UM Tools): “Una corsa che mi è sempre piaciuta, che si addice alle mie caratteristiche. Le salite le conosco benissimo, e poi ho un supporto morale non indifferente, con tante gente che mi conosce qui sul percorso. È bellissimo. Proviamo a essere protagonisti: se riesco a tenere le ruote dei migliori sarebbe già ottimo. Non è una stagione facile, abbiamo corso poco ma cerchiamo di fare del nostro meglio. Presenza WorldTour come stimolo? Sì, di solito in questa corsa non c’è un livello altissimo e forse con loro la corsa cambierà leggermente: saranno loro a far la differenza. Cerchiamo di restare sulle loro ruote.”
Paolo Totò (Work Service – Dinatek – Vega): “Credo che oggi oltre al percorso duro, con altre salite nuove e dure, credo che il problema sia la qualità di questa gara: ci sono molte WorldTour: quando l’ho fatta nel 2018 diciamo che era simile, però la differenza sta nelle squadre presenti, allora c’era solo una World Tour”.
In collaborazione con Matteo Caimi
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